Impresa di Toprak Razgatlioglu: Nicolò Bulega domina a Jerez, ma lui controlla ed è campione del mondo Superbike.
Sotto il cielo limpido di Jerez, una corsa apparentemente come tante altre si è trasformata in qualcosa di straordinario. L’ultimo round del campionato mondiale Superbike del 2024 ha portato con sé emozioni intense, ma il vero colpo di scena non è stata la vittoria di un pilota su pista. Ciò che ha rubato la scena è stato un momento che ha segnato la storia di questo sport e, forse, la nascita di una nuova leggenda.
Toprak Razgatlioglu, a soli 28 anni, ha messo il suo sigillo sul secondo titolo mondiale della sua carriera, regalando alla BMW il primo successo assoluto nella storia del campionato Superbike. Per molti, il risultato era già nell’aria, ma quello che è accaduto a Jerez va oltre una semplice corsa per la vittoria.
Una stagione da incorniciare per Toprak Razgatlioglu
In gara-1, era sufficiente che Razgatlioglu mantenesse il controllo della situazione, senza perdere più di nove punti dal rivale Nicolò Bulega, che ha dominato la gara. Bulega, determinato a rimandare la festa del titolo, è partito fortissimo, imponendo un ritmo a cui nessuno sembrava poter resistere. Ma il pilota turco, con la calma e la lucidità di chi sa di avere il destino nelle proprie mani, ha deciso di non rischiare inutilmente.
Toprak Razgatlioglu ha corso con intelligenza, mantenendo il secondo posto, consapevole che questo risultato lo avrebbe incoronato nuovamente campione del mondo. Il margine di vantaggio era già solido: 41 punti, con solo 37 ancora disponibili nelle restanti gare. La matematica era dalla sua parte, e lo stesso Bulega, nonostante la vittoria, non è riuscito a tenere aperta la lotta per il titolo.
Il momento della verità è arrivato quando Razgatlioglu ha tagliato il traguardo, assicurandosi così il secondo titolo mondiale, il primo con la BMW. Questo successo, però, non è solo una vittoria personale. La BMW celebra la sua prima vittoria nel mondiale Superbike, un risultato che rappresenta una pietra miliare per il marchio tedesco, ora pronto a guardare oltre e puntare anche al titolo costruttori, dove la sfida con Ducati è ancora aperta.
Il percorso verso questo trionfo non è stato facile per Razgatlioglu. Dopo una caduta a Magny-Cours che lo ha costretto a saltare alcuni appuntamenti cruciali, molti pensavano che il campionato fosse ormai compromesso. Ma il pilota turco ha saputo riscattarsi con forza e determinazione, tornando in pista più affamato che mai, fino a raggiungere il suo obiettivo.
I punti decisivi a Jerez di Toprak Razgatlioglu
Mentre Bulega dominava la gara, conducendo dal primo all’ultimo giro senza mai essere davvero impensierito, Toprak ha scelto di giocare la partita più importante: quella del campionato. Dopo aver seguito il ritmo di Bulega per i primi dieci giri, ha saggiamente deciso di non forzare oltre, consapevole che la seconda posizione era sufficiente per diventare campione del mondo.
Andrea Locatelli, pilota Yamaha e compagno di squadra di Razgatlioglu, ha chiuso la gara in terza posizione, completando un podio di grande valore. Anche lui ha dovuto lottare duramente per conquistare il suo posto, battendo avversari come Alex Lowes e Iker Lecuona, che fino agli ultimi giri hanno dato battaglia per il podio.
Mentre alcuni piloti festeggiavano, altri hanno vissuto un sabato da dimenticare. Alvaro Bautista, ex campione del mondo, ha vissuto una giornata amara con due cadute che hanno segnato la fine della sua rincorsa al titolo. Axel Bassani, partito dalla quattordicesima casella, ha chiuso in ottava posizione, dimostrando grande tenacia.
La vittoria di Razgatlioglu a Jerez non è solo un trionfo sportivo. Rappresenta la conferma di un talento che ha saputo rimanere freddo e concentrato nei momenti più difficili. Un pilota che, nonostante le avversità, ha saputo tornare al vertice, dimostrando di essere uno dei migliori interpreti della Superbike moderna.
Per la BMW, questo titolo è solo l’inizio. Il sogno di vincere anche il titolo costruttori è ancora vivo, anche se la sfida con Ducati è dura, con un divario di 40 punti da colmare. Ma se c’è una cosa che Razgatlioglu ha dimostrato, è che nulla è impossibile quando si ha il talento e la determinazione per raggiungere la vetta.
Jerez rimarrà impressa nella memoria come il luogo in cui Toprak Razgatlioglu ha conquistato il suo secondo titolo mondiale, entrando definitivamente nella leggenda del motociclismo.