Elon Musk dovrà affrontare una situazione alquanto paradossale con la Tesla. Il rischio di un dietrofront è altissimo.
Con l’approdo di Donald Trump alla Casa Bianca sono diverse le situazioni in bilico da dover monitorare. Fra esse, spicca l’impegno preso da parte di Elon Musk insieme alla Tesla con un Paese pronto ad accogliere il marchio texano. L’idea era quella della costruzione di una Gigafactory che potesse far crescere l’economia locale. Ora, però, la situazione è cambiata radicalmente per via delle politiche estere che sta per intraprendere il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America.
A marzo 2023, era stato annunciato l’avvio del progetto targato Tesla e nessuno avrebbe mai potuto pensare che un giorno si sarebbe arrivati al dietrofront. La questione è cambiata radicalmente, anche per via degli impegni politici che Elon Musk ha deciso di prendere con il nuovo esecutivo. Per quanto la sua gioia sia stata palese all’annuncio dell’elezione di Donald Trump a Washington, i suoi interessi aziendali potrebbero subire una grave perdita per via delle nuove politiche che il Tycoon è pronto a intraprendere.
Elon Musk avrà un ruolo fondamentale nel governo appena formatosi, giacché sarà a capo di un ente del tutto nuovo e con compiti di consulenza sul taglio delle spese che compiranno le agenzie federali. Ciò, però, non gli negherà di poter continuare a operare negli altri campi in cui siamo soliti vederlo. Di certo, però, sarà obbligato a sottostare alle direttive del governo e a trovare delle alternative lì dove esso non gli permetta di investire come avrebbe voluto su determinati territori.
Tesla, il dietrofront di Elon Musk
Il CEO dell’azienda automobilistica texana aveva puntato molto sulla costruzione di una nuova vettura, la Model 2. Aveva anche individuato il Paese in cui sarebbe dovuta esser prodotta, ma con le politiche di Trump questo non sarà più conveniente.
Si tratta del Messico, dove erano già stati avviati dei lavori ma che poi sono stati sospesi. Il dietrofront voluto dallo stesso Musk, il quale aveva annunciato a luglio la sospensione dei piani per la fabbrica a Nuevo Leòn, è dovuto alla politica estera che Trump ha in mente di attuare.
In effetti, il Taycoon è pronto a imporre delle tariffe elevate su tutti i veicoli importati. Inoltre, le strategie della Tesla, al momento, sono concentrate sulla produzione dei Cybercab, dei robo-taxi elettrici che verranno creati direttamente in Texas. Ovviamente, il governo messicano è molto preoccupato per la situazione, giacché il progetto della Gigafactory avrebbe pesato per il 3,6% sul Pil nazionale.
Il ministro dell’economia messicano Marcelo Ebrard ha affermato in merito: “Voglio capire cosa possiamo fare per mandare avanti il progetto e anche come la pensa Elon Musk sulla questione”. A tal proposito, si è detto pronto a organizzare un incontro con il numero 1 di Tesla a breve.