Aprilia è uno dei marchi motociclistici italiani più prestigiosi in assoluto: qualche curiosità sulla sua storia e a chi appartiene oggi.
Conosciamo tutti il brand Aprilia, lo abbiamo tutti quanti sentito nominare, persino chi ha poca dimestichezza con i motori. Si tratta di una delle case motociclistiche italiane più famose nel mondo, che vanta una lunghissima storia. Una storia iniziata tanto tempo fa, nel 1945, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nella città di Noale, in provincia di Venezia.
Nel corso dei decenni, Aprilia si è ritagliata un suo spazio personale non solo all’interno del mercato delle due ruote, ma anche nel Motorsport, tanto da vincere moltissimi titoli mondiali, ben 54, e quasi 300 Gran Premi vinti. In termini di vittorie, è il primo costruttore europeo, sintomo di un’azienda dall’indole vincente, dotata di una visione rivoluzionaria e di un genio progettuale che poche altri marchi possono vantare.
La storia della casa motociclistica Aprilia, da venti anni appartiene a un altro grande marchio
Alberto Beggio è il fondatore dell’azienda. È lui, infatti, ad avviare un ambizioso progetto, specializzato inizialmente sulla produzione di biciclette, per poi dedicarsi alla realizzazione di moto, a partire dal 1960, quando subentra in azienda il figlio Ivano. Il nome Aprilia fa riferimento alla storica Lancia Aprilia, elegante automobile lanciata nel 1937 e della quale Alberto Beggio era innamorato.
Dopo essere entrata nel settore sportivo, la Aprilia inizia a produrre esemplari da strada. I primi modelli, lanciati a partire dal 1968, si chiamano Colobrì, Daniela e Packi, mentre la prima motocicletta fuoristrada è lo Scarabeo, presentata nel 1970. Negli anni Ottanta, però, si assiste alla vera rivoluzione del marchio, quando Aprilia fa il salto di qualità.
Grazie alla partnership con l’austriaca Rotax, fornitrice di motori, la casa di Noale amplia la sua gamma di moto, puntando sui modelli da rally, come la Aprilia Tuareg, per poi portare su strada le versioni riadattate di quelle utilizzate nel mondo delle corse. Aprilia RS 50, Aprilia RS 125, Aprilia Red Rose 125, tutte dotate di motore Rotax, sono dei gioielli che ottengono un grandissimo successo di vendite.
Aprilia, negli anni Novanta diventa un’icona grazie a Biaggi e Rossi: il riassetto nel 2004
Negli anni Novanta, la Aprilia diventa una vera icona, grazie alle vittorie dei campioni del Motomondiale, come Max Biaggi e Valentino Rossi. Nello stesso periodo, l’azienda conquista il mercato degli scooter, riprendendo lo storico marchio Scarabeo.
Nel 2004 avviene una nuova organizzazione all’interno della società, subito dopo il lancio di nuovi importanti modelli, come l’Aprilia Caponord, la Futura, la Tuono oppure la RSV 1000. Piaggio, altro storico marchio italiano, si fa avanti per la sua acquisizione, riuscendo a inserirla nel suo gruppo, il quale controlla già altri brand, come Gilera e la casa spagnola Derbi.
Dalla fusione di queste aziende nasce il quarto gruppo industriale più importante al mondo, almeno per quanto riguarda la produzione delle due ruote. Dal 2006, Aprilia inizia a produrre motori propri, interrompendo il lungo rapporto con la Rotax. Che fine ha fatto Gilera? Potrebbe presto tornare.