Il nuovo provvedimento dovrà essere approvato entro il 31 dicembre: vediamo nel dettaglio cosa può cambiare
Pronta una vera e propria rivoluzione per le autostrade. La legge sulla Concorrenza in discussione alla Camera sulla riforma delle concessioni deve essere approvata entro il 31 dicembre, ma l’Ue continua ad essere molto vigile sulla questione. L’insieme delle nuove normative cambierà il settore, ma sono ancora molti i punti interrogativi.
La riforma è figlia del Pnrr e delle sue ultime modifiche in sede europea, contenenti precise indicazioni sulla concorrenza : rendere obbligatorio lo svolgimento di gare per i contratti di concessione autostradale e impedire il rinnovo automatico, evitando che la prosecuzione del rapporto concessorio scaduto vada oltre il tempo di espletamento di procedure di gara, così realizzando una proroga di fatto della concessione. Non solo: altre volontà sarebbero quelle di evitare l’esternalizzazione e limitare l’affidamento delle concessioni sotto il profilo oggettivo. Ma andiamo a vedere nel dettaglio.
Il primo successo da ottenere è quello di garantire l’attuazione del modello normativo dell’Autorità di regolazione dei trasporti in materia di prezzi. Dopo aver abbandonato le proposte del Ministero delle infrastrutture che i pedaggi futuri fossero riscossi dallo Stato, che poi avrebbe trasferito la quota spettante ai gestori come canone, e il rifiuto per il pedaggio unico nazionale, identico per tutte le tratte, le novità positive riguardano i tempi certi per l’approvazione dei Piani economico-finanziari, che attualmente ogni anno subiscono proroghe).
Inoltre la riforma rende vincolante il parere dell’Autorità sui Piani economici e finanziari per le nuove concessioni. L’Autorità stessa ha avviato un aggiornamento del sistema tariffario, che riguarderà principalmente la remunerazione degli investimenti. Tra le novità, ci potrebbero essere aliquote di ammortamento aggiuntive per rendere il pedaggio più sostenibile per i consumatori.
Ci sono poi i punti critici, riguardanti le concessioni. La loro durata che “non può superare i 15 anni”, limite derogabile solo “nel caso in cui il concedente intenda affidare in concessione la realizzazione di lavori di durata superiore ai 15 anni”. Sull’applicazione continuano ad aleggiare diversi dubbi, siccome la normativa attuale resterebbe applicata a queste concessioni fino “alla data di scadenza dell’ultima in vigore” alla data di entrata in vigore della legge in discussione, ovvero, al momento, fino al 2065 (anno di scadenza della concessione affidata a Tangenziale Esterna spa): in sintesi, questo punto, vanificherebbe l’impatto nel breve termine della riforma.
Infine, ma non per importanza, prende sempre più forma il progetto della società Autostrade di Stato. L’Anas è autorizzata ad assegnare al socio unico Ferrovie dello Stato Italiane spa, attraverso scissione, una «parte del proprio patrimonio» costituito dalle partecipazioni azionarie nelle società Concessioni Autostradali. La società ferroviaria, a sua volta, viene «autorizzata ad assegnare» ad Autostrade dello Stato, sempre attraverso un’operazione di scissione, quanto ricevuto da Anas.
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