Chi deve pagare i danni se un’auto prestata subisce un incidente: ecco che cosa stabilisce la legge in merito.
L’assicurazione auto permette di salvaguardare gli automobilisti nell’eventualità di un incidente. Ma l’assicurazione può proteggere anche nel caso in cui a guidare la vettura non sia il proprietario del mezzo? Ecco che cosa stabilisce la legge in proposito.
Quando si è alla guida di un’auto, la preoccupazione più grande riguarda la possibilità di avere un incidente. Se poi non si tratta della propria vettura, fare attenzione a evitare collisioni è la massima priorità. Ma che cosa accade in caso di un sinistro stradale? La responsabilità è di chi guida o del proprietario a cui è intestata la vettura? Ecco le informazioni al riguardo.
Il Codice della strada stabilisce una serie di norme inerenti tutti gli aspetti legati alla sicurezza dei veicoli e dei conducenti, nonché una serie di scadenze. Tra queste norme e scadenze alcune hanno ad esempio come oggetto gli pneumatici. Con novembre si avvicina l’obbligo delle ruote invernali, ma anche il pagamento delle tasse sulle vetture.
Il controllo periodico dell’automobile permette di verificarne la piena efficienza e il rispetto dei requisiti minimi di sicurezza e prende il nome di revisione auto. Questi controlli periodici sono obbligatori per tutti gli automobilisti e permettono di ridurre gli incidenti. Se non si effettua la revisione dell’auto, in caso di incidente possono esserci delle conseguenze piuttosto serie.
Per tutelare gli automobilisti esiste l’assicurazione RCA. Tutti i conducenti, per poter circolare, devono stipulare un contratto assicurativo definito RCA. Con tale acronimo si indica la Responsabilità Civile Autoveicoli. Obbligatoria per tutti i veicoli che circolano su strade di uso pubblico a partire dal 1971, questa assicurazione copre la responsabilità per i danni causati a terzi. Non diversamente dal pagamento del bollo auto, anche la RCA deve essere pagata a prescindere dall’effettivo utilizzo o meno del veicolo.
La legge definisce “contratto di comodato” il prestito del veicolo a terzi. Se la durata del comodato è minore di trenta giorni, non ci sono formalismi da rispettare. Quando il comodato dura più di trenta giorni il proprietario dell’auto dovrà dare comunicazione del prestito alla Motorizzazione affinché la carta di circolazione rechi la variazione. Se ciò non viene rispettato, si andrà incontro a una sanzione di 705 euro e al ritiro della carta di circolazione.
Se la responsabilità dell’incidente è di chi guidava l’auto prestata, l’assicurazione dovrà pagare i danni all’altro conducente coinvolto. Non c’è quindi alcuna differenza tra l’auto guidata dal proprietario e l’ auto guidata da un’altra persona. L’unica conseguenza per il proprietario sarà un aumento della classe di merito. Invece, se il conducente dell’auto altrui è vittima di un incidente causato da altri, l’assicurazione dovrà risarcire il proprietario per i danni materiali all’auto e il conducente per gli eventuali danni fisici. La responsabilità civile di un reato commesso dal conducente con una vettura non di sua proprietà sarà da attribuirsi solo al conducente. A stabilirlo è l’articolo 27 della Costituzione.
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