Dopo le affermazioni di Marc Marquez prima e Pecco Bagnaia poi, arriva la decisione della MotoGP sul Gran Premio di Valencia.
Oltre 200 morti e centinaia di migliaia di persone rimaste senza acqua sono numeri spaventosi e sono purtroppo i dati delle conseguenze della grave alluvione che ha colpito in questi giorni Valencia e tutta la provincia omonima e la Comunità Valenciana. La terza città di Spagna, dopo Madrid e Barcellona, è in ginocchio, le immagini della catastrofe sono impressionanti.
Insomma, è un po’ troppo perché lo spettacolo potesse andare avanti e da qui la levata di scudi dei piloti della MotoGP, guidati da Marc Marquez, uno dei campioni delle due ruote più titolati di sempre, con sei vittorie nella classe regina e Pecco Bagnaia, l’italiano vincitore degli ultimi due campionati della MotoGP e in corsa per la terza vittoria consecutiva.
Proprio l’azzurro aveva minacciato di non scendere in pista nel gran finale di questo campionato particolarmente acceso e contrassegnato da incidenti e polemiche. Aveva detto senza mezzi termini nelle scorse ore: “Correre là non è la cosa corretta da fare anche a costo di perdere quello che è il massimo obiettivo, io non ci sarò”. Insomma, il motomondiale si può anche perdere, ma la dignità no.
Una levata di scudi da parte dei piloti che hanno manifestato grande solidarietà con le vittime del ciclone Dana, che ha colpito Valencia. E alla fine le parole di Bagnaia hanno avuto la meglio su tutto il resto, anche sui più restii a cancellare il Gran Premio e i più convinti che lo spettacolo, costi quel che costi, debba per forza andare avanti. Anche appunto a costo di perdere completamente la dignità.
Così, la MotoGP che ha ritrovato Andrea Iannone e l’intero sistema del motomondiale sono stati costretti a rivedere le loro posizioni sulla scelta di correre comunque e a ogni costo a Valencia. “In seguito alle devastanti inondazioni che hanno colpito la zona, la MotoGp è al fianco della comunità di Valencia”, inizia così il lungo comunicato con cui la MotoGP spiega la sua presa di posizione sul Gran Premio, ultima tappa del circuito.
Si evidenzia poi come, dopo aver valutato attentamente “il possibile impatto positivo di una gara della MotoGp da disputare a Valencia in date posticipate”, si è scelto di cancellare l’ultima tappa del motomondiale in Spagna. La prospettiva è ora quella di una tappa bis in territorio neutro e comunque lontano da Valencia, che sta vivendo uno dei momenti più difficili della storia della città.
Il campionato e l’organizzazione “si impegnerà collettivamente per sostenere i fondi di soccorso già esistenti e garantire un impatto positivo collegato all’area nel modo migliore per le persone e le comunità di cui ha fatto parte da così tanto tempo”. Si fa sapere che in Malesia si correrà normalmente e poi a breve verranno comunicati data e luogo dell’ultima prova della MotoGP, con ipotesi Qatar che sembra prevalere su Jerez.
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