Quanti di voi si ricordano di Agostino ‘o pazzo? Sono trascorsi tanti anni e il 19enne ha cambiato vita: tutte le curiosità che lo riguardano
Intorno alla fine degli anni ‘70, un giovane diciottenne si divertiva a provocare le forze dell’ordine in sella alla sua Gilera 125. Soprannominato “Agostino o’ pazzo”, il suo vero nome è Antonio Mellino ed è diventato una delle figure più amate dal popolo napoletano.
Capiamo di più su questo personaggio, sul suo successo e vediamo cosa fa oggi Antonio che, oltre ad aver recitato accanto ad alcuni pilastri del cinema italiano, è ricordato da tutti per le sue imprese pericolose.
La storia risalente agli anni ‘70
Indimenticabili le notti di fine estate degli anni ‘70, quando tutti si riunivano e aspettavano nelle principali piazze di Napoli, l’arrivo di “Agostino o pazzo”. Uniti tutti dallo stesso obiettivo: guardare le sue acrobazie mentre era in sella alla sua moto. La polizia cercava di inseguirlo, ma senza effettivamente riuscirci. Un giorno, le forze dell’ordine ebbero la meglio riuscendo a bloccarlo in piazza del Gesù Nuovo.
Qualche tempo dopo, il ragazzo fu scelto per il film “Un posto ideale per uccidere” alla regia c’era Umberto Lenzi, a recitare anche due icone del cinema come Ornella Muti e Irene Papas. Il 19enne nella pellicola interpretò sè stesso. In altre occasioni, però, fu chiamato e fu scelto come stunt-man. Le sue acrobazie lo resero un personaggio seguitissimo nella città partenopea. Adesso, però, l’uomo si occupa di tutt’altro e in questo caso non c’entra assolutamente la sua Gilera 125 truccata.
Curiosità su “Agostino ‘o pazzo”
Il giovane conquistò il cuore di tanti napoletani ed ancora oggi viene ricordato: il suo soprannome è ancora oggi tanto diffuso, tant’è che viene utilizzato, quando si vede a Napoli qualcuno che corre in macchina o in moto. Un fenomeno nato negli anni ‘70. L’obiettivo di Agostino era quello di farsi notare dalle Forze dell’Ordine, l’obiettivo era quello di protestare. Di lui si scrisse molto, alcuni articoli riportavano addirittura questo titolo: “Anarchismo ad alta velocità”. Insomma, il 19enne riuscì nel suo obiettivo.
Quelle notti, però, passarono alla storia anche per le accese rivolte che alimentavano le serate di fine estate. Chi scendeva in piazza lo faceva perché qualche giorno prima erano state sequestrate tantissime moto truccare. Il ragazzo si divertiva a rubare cappelli e palette alla polizia, ma cosa fa oggi l’uomo? Di mestiere fa l’antiquario e lo fa nel cuore di Napoli. Quel giovane che fece disperare nelle notti afose della fine degli anni ’70 le forze dell’ordine ha definito ciò che ha fatto delle ragazzate e nulla di più. Ancora oggi, però, chi passando tra i quartieri spagnoli rimembra quel periodo, ovvero quello di “Agostino ‘o pazzo” che sfrecciava davanti ad una volante che gli stava dietro e cercava di catturarlo.