Nella tabella di marcia stabilita dal Green Deal europeo, lo stop alla circolazione dei motori termici, diesel e benzina è stato già fissato. Per le dueruote cosa sappiamo?
I temi della sostenibilità e della transizione ecologica sono da tempo caldi. La necessità di cambiare modello, a livello industriale e di mobilità, per ridurre le emissioni climalteranti, si fa sempre più impellente per contenere il cambiamento climatico.
Tra le diverse norme contenute c’è quella di dire addio ai veicoli tradizionali, con motori endotermici, ovvero a diesel e benzina. La data dello stop è già fissata, ma per le moto cosa succederà? Facciamo chiarezza.
La mobilità da qui ai prossimi anni è destinata a cambiare decisamente. Il piano è quello della lenta cancellazione della circolazione dei motori endotermici, favorendo lo sviluppo e la diffusione della motorizzazione ibrida ed elettrica che abbiamo cominciato già a conoscere in questi ultimi anni.
Una data è già fissata per dire addio a diesel e benzina? Certo che sì. È il 2035, momento nel quale scatterà (anche in Italia) il divieto assoluto di mettere in vendita, e dunque, sul mercato, i veicoli con i motori tradizionali.
È uno degli step che, nel piano europeo, aiuterà a raggiungere la neutralità carbonica, obiettivo a cui arrivare entro il 2050. Per il nostro Paese, nel 2021, è stata stabilita una precisa tabella di marcia: “l’eliminazione graduale delle automobili nuove con motore a combustione interna dovrà avvenire entro il 2035, mentre per i furgoni e i veicoli da trasporto commerciale leggeri è prevista entro il 2040”.
Sulla questione non si è ancora parlato specificatamente di motocicli e ciclomotori. C’è da dire che sicuramente questi mezzi costituiscono una parte minore rispetto alle quattro ruote e nello stesso tempo incidono in modo minore sull’impatto ambientale. Dall’altro, inoltre, rappresentano una buona alternativa per decongestionare il traffico.
Ovviamente moto e scooter risentiranno delle decisioni stabilite con uno switch che si concentrerà sulle soluzioni elettriche (com’è la situazione al momento in Italia). Ma in Italia, sui punti di ricarica, come siamo messi?
Molti stanno nascendo e aumenteranno nel corso degli ultimi anni ma quello che possiamo dire, di sicuro, è che la necessità di una maggiore diffusione è cruciale in un futuro nel quale la maggior parte dei mezzi in strada saranno con la spina.
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