Cartelle esattoriali, quando scattano i pignoramenti di auto e moto? Tutto quello che devi sapere sull’argomento
Quando si parla di cartelle esattoriali, non tutti hanno ben chiaro il significato di questa espressione. Cerchiamo di chiarirlo, in maniera tale da poterci poi dedicare all’argomento di nostro interesse: i pignoramenti di auto e moto.
La cartella esattoriale, nella fattispecie, è uno strumento attraverso cui la pubblica amministrazione consente all’Agenzia delle entrare di agire coattivamente, e cioè con l’imposizione obbligatoria, nei confronti di un contribuente, al fine di recuperare il credito vantato.
Solitamente, dunque, si parla di un meccanismo che entra in gioco nel momento in cui ci sono ritardi di pagamenti di imposte o tasse. Per rientrare in possesso della somma che gli è dovuta, il creditore può anche procedere al pignoramento di automobili e veicoli in possesso del debitore.
Una procedura, quest’ultima, che negli ultimi anni ha peraltro aumentato la propria efficacia, semplificandosi enormemente. Cerchiamo di capire, dunque, quali siano i passaggi da seguire in questo frangente.
A partire dal 2014, le norme in materia di pignoramento mobiliare hanno ulteriormente semplificato la procedura per il pignoramento (espropriazione forzata) di automobili e motocicli in possesso del debitore.
Come primo step nella procedura di pignoramento, il creditore deve assicurarsi di avere con sé un titolo esecutivo, e cioè un decreto ingiuntivo o una sentenza. In secondo luogo, il creditore deve interpellare l’ufficiale giudiziario competente, al quale chiede di dar seguito al pignoramento.
È proprio in questa fase, a ben giudicare, che si sono avuti i cambiamenti più rivoluzionari. Infatti, prima del 2014, era obbligatorio inoltrare la richiesta all’ufficiale giudiziario del tribunale del luogo in cui si trovava il mezzo di cui si richiedeva l’espropriazione. Con la riforma della giustizia dl 132/2014, invece, la norma è stata stravolta.
Da quel dato anno, infatti, occorre semplicemente presentare la richiesta di pignoramento all’ufficiale giudiziario del tribunale del luogo in cui il debitore ha residenza o domicilio. Cosa ha significato tutto ciò? Una vera svolta per tutti coloro che avessero necessità di recuperare dei crediti.
Accanto a questa netta semplificazione, un’altra importante novità è quella che prevede che il pignoramento del veicolo si esegua semplicemente inviando la notifica al debitore e trascrivendo l’atto di pignoramento al pubblico registro automobilistico.
Dinanzi all’avvenuta notifica, il debitore ha un tempo massimo di dieci giorni per consegnare il veicolo pignorato. Scaduto questo termine, scatta in automatico la notifica agli organi di polizia, che potranno procedere al ritiro di tutti i documenti e alla consegna del veicolo, auto o moto che sia, al creditore.
L’unico caso in cui la procedura di pignoramento potrebbe non andare a buon fine? Se il debitore, entro un tempo massimo di 30 giorni, è in grado di dimostrare che quel veicolo su cui pende il pignoramento è strumentale alla sua attività (es. un’automobile per un rappresentante), e quindi non sostituibile.
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