Una ricorrenza dal sapore agrodolce quella di questi giorni: il 26 ottobre di sedici anni fa, Marco Simoncelli vinse nella 250 in sella a una Gilera.
Il marchio Gilera, nel motomondiale, è stato anche sinonimo di dominio assoluto: altri tempi e altre moto, quelle degli anni Cinquanta, quando nella 500, la classe regina, la storica azienda motociclistica italiana non aveva di fatto rivali. Siamo negli anni a cavallo tra il 1950 e il 1957, quando il Gilera Racing ottiene una serie di successi di fila, che resteranno indissolubilmente nella storia.
Si parte nel 1950 con la vittoria di Umberto Masetti nella classe 500, appunto: questa categoria del motomondiale era nata l’anno prima ed era stata vinta dal britannico Leslie Graham. Masetti tornerà a vincere nel 1952, mentre tra il 1953 e il 1955 è un altro britannico, Geoff Duke, a inanellare una serie di imprese in sella alla Gilera Quattro Cilindri, la mitica Rondine divenuta una moto iconica.
Nel 1957, l’ultimo successo di Gilera nella classe 500 è ancora appannaggio di un altro italiano, Libero Liberati, il Ternano volante, morto tragicamente cinque anni dopo e a cui la sua città natale ha dedicato anche lo stadio. Gilera, insieme ad altre case automobilistiche italiane, lascia poi il motomondiale, che dal 1958 e per più di tre lustri sarà dominato da MV Agusta, moto che ha trasformato in mito vivente Giacomo Agostini.
Gilera tornerà a fare capolino nel motomondiale, nella classe 250, nei primissimi anni Novanta, ma sarà un’apparizione fugace, così come quella del 2001, quando però riuscì con la Derbi-Gilera 125 GP guidata da Manuel Poggiali, in una grandissima impresa. Il sanmarinese, infatti, ottenne tre vittorie e undici podi, riuscendo ad aggiudicarsi la classe 125 e riportando Gilera sul tetto del mondo dopo 44 anni.
Dopo quel successo, seguirono cinque anni di stop e Gilera tornerà nel Motomondiale solo nel 2006, grazie all’accordo con Aprilia, anche questa parte del gruppo Piaggio: correrà nelle classi 125 e 250. Nella classe 250, in particolare, tra i piloti della Gilera c’è Marco Simoncelli, fino all’anno prima in classe 125 con Aprilia, dove in quattro campionati mondiali aveva ottenuto “solo” un quinto posto finale.
Anche i primi due anni con Gilera nella classe 250 non sono semplici per Marco Simoncelli, che ottiene due volte il decimo posto nella classifica finale. Nel 2008, invece, Sic compie quella che è stata la sua più grande impresa: vince sei gare del motomondiale, ottiene tre secondi posti e altrettanti terzi posti, con complessivamente 281 punti finali che gli consentono di vincere la classe 250.
Il 26 ottobre 2008, la vittoria in Thailandia, nell’ultima gara del motomondiale, gli garantisce di vincere una competizione accesa, spuntandola sul rivale Álvaro Bautista. L’anno successivo, saranno un bruttissimo esordio in Giappone e tre ritiri, tra cui quello in Thailandia nell’ultima gara, a impedire a Marco Simoncelli, nonostante sei primi posti, di ripetersi: arriva terzo nella classifica generale.
Simoncelli, che ha solo 21 anni quando si laurea campione del mondo, passa poi nel 2010 alla MotoGP, la vecchia classe 500, in sella a una Honda: il primo anno è un buon esordio, tra alti e bassi e un ottavo posto nella classifica generale. Nel 2011, Simoncelli potrebbe essere tra i primi cinque al mondo, ma il 23 ottobre rimane vittima di un incidente mortale in Malesia: quel dramma che ha scosso il mondo del motociclismo.
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